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Metodo di raccolta La ricerca dei tartufi nel Veneto deve essere effettuata con l'ausilio di uno o al massimo due cani e lo scavo è consentito con l'impiego del vanghetto o vanghella, lo scavo deve essre limitato al punto dove lo ha incominciato il cane. Per la ricercare del tartufo bisogna usare esclusivamente il cane addestrato ed essere in regola con le leggi vigenti poiché altri animali sono severamente ![]() La capacità olfattiva del cane da tartufi è un requisito molto importante per la ricerca, inoltre la ricerca delle zone tartuficole dove eseguire la raccolta va fatta sulla base delle differenti caratteristiche ecologiche dei tartufi che sono diverse a secondo della specie. Una volta individuata la tartufaia, visto che i tartufi essendo funghi generano nello stesso punto, bisogna fare attenzione a tanti piccoli indizi lasciati in precedenza, come le vecchie buche lasciate o certa vegetazione, che rivelano il punto di nascita del tartufo. E' molto importante tenere un diario dove segnare non solo i ritrovamenti compresa la località ,il giorno, l'ora, ma anche le fasi lunari e le condizioni climatiche, perché così facendo si è in grado di associare ai ritrovamenti i fattori responsabili e quindi di tralasciare negli anni successivi zone non redditizie. La ricerca va affrontata nella maniera più discreta possibile per mantenere segrete le località redditizie (senza arrivare alla raccolta notturna perché severamente vietata) cercando di cancellare i propri ritrovamenti. Per fare questo bisogna estrarre la zolla di terra come un unico blocco che poi va ricollocato con esattezza, in maniera che non si noti nessun prelievo. La ricerca e la raccolta dei tartufi va fatta con una certa razionalità, cioè si dovrebbe studiare nel mattino le eree che si presuppongono migliori per la raccolta così, se la zona lo permette, in poco tempo si possono passare alla ricerca molte tartufaie ed aumentare la probabilità di raccolta. ![]() Durante la ricerca il cane ispeziona meticolosamente la tartufaia, annusando i vari odori per selezionare quello del tartufo, in questa fase il tartufaio lo deve incitare con frasi o rumori particolari, che il cane conosce e che lo portano ad intensificare gli sforzi olfattivi nella ricerca, finché l'animale non indica la zona e incomincia a raspare, solo quando emergerà il tartufo bisognerà ricompensarlo. Una volta che il cane ha trovato il tartufi bisogna agire con il vanghetto o con le dita togliendo la terra che circonda il carpoforo per capire le dimensioni e la disposizione del tartufo. Se il carpoforo è grosso o aderente al terreno si interviene con l'apposito attrezzo in maniera da toglierlo intero senza spezzature o scalfitture. Successivamente al ritrovamento il tartufo va spazzolato, e dal punto di vista strettamente biologico risulta positivo poiché si favorisce la disseminazione delle spore nel terreno. Durante le operazioni di raccolta il cercatore si aiuta con un arnese particolare, che ha la funzione di dissotterrare, il cui nome cambia a seconda delle regioni. |